Equalizzazione nel mix: perché “taglia e sposta” spesso funziona meglio del classico boost-&-sweep
- VDSS Studio
- 8 set
- Tempo di lettura: 3 min

Se alzi e “sweeppi” cercando risonanze, rischi di enfatizzare difetti.
Prova il contrario: fai un taglio deciso, poi muovi la banda finché il suono respira. È un modo pratico per arrivare a EQ più musicali e pulite, soprattutto su voci e medi critici. (Approfondimenti su EQ sottrattivo e tecniche moderne: iZotope, MusicTech, The Pro Audio Files).
Perché cambiare approccio all’EQ
Molti imparano l’EQ con il boost stretto + sweep per trovare le risonanze. Funziona, ma spesso porta a over-processing e “risonanze fantasma”. L’alternativa è partire da un taglio e spostarlo finché il mix si apre: riduci ciò che infastidisce, senza creare nuovi artefatti. Questa è l’idea alla base dell’EQ sottrattivo: togliere per fare spazio.
Le basi utili (in parole semplici)
Subtractive vs Additive EQ: taglia ciò che è troppo, poi—se serve—rifinisci con boost larghi e moderati.
Zone critiche dei medi: eccesso tra 500–1000 Hz = mix “inscatolato”; poco contenuto = mix “anemico”.
Prima/dopo la compressione? Spesso tagliare prima aiuta il compressore a lavorare meglio (kick/bass in primis).
Strumenti moderni: EQ dinamici, split transient/tonal, soppressione risonanze automatica: usali per interventi mirati.
Il metodo “Taglia e Sposta” (passo-passo)
Ascolta in contesto, non in solo.
Imposta una campana (Q medio-stretto), -6/-9 dB come punto di partenza.
Muovi la frequenza lentamente: quando il mix si apre (meno nasale, meno scatola), sei vicino.
Riduci l’entità del taglio fino a quando è naturale (spesso bastano 2–4 dB).
Compensa il livello (se necessario) per evitare il “suona meglio perché è più forte”.
Se serve, aggiungi un boost largo e gentile per aria/presenza.
Perché funziona? Stai rimuovendo mascheramenti invece di inseguire difetti con boost stretti che creano nuovi picchi. Filosofia: meno è più.
Applicazioni rapide

Voci
HPF dove non c’è informazione utile; poi cerca il “boxiness” in 300–800 Hz con il metodo taglia e sposta.
Se i bassi della voce cambiano molto, prova EQ dinamico sul low-mid invece di taglio fisso.
Chitarre / Synth medi
Individua il conflitto con la voce (spesso 1–3 kHz). Taglia nella chitarra/synth per lasciare presenza alla voce.
Basso & Cassa
Evita doppioni in low-end: HPF sugli strumenti non-bassi (80–100 Hz) per lasciare spazio a cassa/basso.
Bus & Master
Sul bus mix o in mastering, l’EQ sottrattivo è spesso la prima mossa per pulire mascheramenti prima di qualsiasi “color boost”.
Errori comuni da evitare
Tagli enormi con Q super stretto su troppe tracce → suono sottile/innaturale.
Boost stretti e alti per “fare brillare” → enfatizzi risonanze e affaticamento.
Sweeping aggressivo in solo → prendi decisioni fuorvianti rispetto al mix.
Domande frequenti (FAQ)
Meglio tagliare o boostare?
Dipende dal problema. Taglia quando c’è eccesso o mascheramento; boost largo quando vuoi colorare in modo musicale.
Prima l’EQ o la compressione?
Spesso un minimo di sottrattivo prima della compressione aiuta (specie su kick/bass), ma non è una regola fissa.
Quanto devo tagliare?
Inizia con 2–4 dB, ascolta il contesto e riduci l’intervento al minimo efficace.
Ha senso usare EQ “moderni”?
Sì: dinamici, resonance suppressor, split transient/tonal velocizzano il workflow e riducono gli eccessi.
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